Caterina Gallizia è volontaria dell’Associazione “Oltre noi… la vita” da molto tempo. Di professione è avvocato e ad un certo punto della sua vita ha provato a ritagliarsi uno spazio dal lavoro mettendo a disposizione le sue competenze professionali per una attività di volontariato qualificato. E’ diventata allora l’amministratore di sostegno di una anziana signora milanese. Le abbiamo chiesto di raccontare come è iniziata la sua storia come Ads.

Insieme a sostegno: Come è diventata Amministratore di Sostegno?

Carerina: Tempo fa mi fu proposto di fare da Amministratore di Sostegno di una anziana signora per la quale il Tribunale di Milano riteneva opportuna la nomina di un professionista esterno alla famiglia. Così è iniziato tutto.

Insieme a sostegno: Ed è stato un inizio facile?

Caterina: In base al provvedimento di nomina la signora avrebbe dovuto semplicemente "essere aiutata dall'ADS a riordinare le proprie carte ammassate in modo confuso in casa".
La realtà che mi si è subito presentata era assai diversa e richiese molta "creatività" per trovare soluzioni immediate e concrete 
La beneficiaria abitava infatti da molti anni in uno splendido appartamento nel centro di Milano, ma senza alcuna relazione con il mondo esterno ed in condizioni di totale abbandono. Viveva da sola, soffriva di disturbi psichiatrici che la portavano nel corso della notte a uscire e vagare per le strade della città buia per raccogliere quanto trovava nei cestini dei rifiuti. Il suo appartamento era colmo del risultato delle "raccolte notturne", gli oggetti di ogni tipo, giornali vecchi e rifiuti, erano ammassati disordinatamente uno sull'altro fino a raggiungere il soffitto di ogni locale. Solo un piccolo corridoio, ricavato alla meglio al centro di ogni stanza, permetteva alla signora uno stretto passaggio tra gli ambienti, tutti ugualmente maleodoranti e sporchi. Sotto quella massa di cose non si riconoscevano più la cucina, la camera da letto ed il bagno.
La signora aveva dei parenti che vivevano altrove e si facevano vivi talvolta, pare, per portarle dei viveri.

Insieme a sostegno: Come ha deciso di intervenire?

Caterina: Circa due mesi dopo la nomina, ho scoperto che il Comune di Milano aveva emesso una "Ordinanza Contingibile ed Urgente" con la quale intimava lo sgombero dell'appartamento entro cinque giorni dalla notifica, a pena di codice penale. Come se non bastasse venni anche a conoscenza del fatto che la signora era proprietaria anche di un altro appartamento a Milano, di due box e di alcune cantine e che lo sgombero immediato riguardava tutti gli immobili. 
La signora però non disponeva di denaro liquido sufficiente per potere incaricare una ditta per lo sgombero dei locali ed i servizi pubblici, interpellati, non erano in grado di sopperire. 
Dopo varie ricerche sono riuscita a reperire una ditta disponibile ad effettuare gli sgomberi e a ricevere il compenso pattuito in un momento successivo. La squadra munita di camion fu costretta a lavorare per circa un mese per liberare tutti i locali dal numero immenso di oggetti di vario tipo accatastati l'uno sull'altro.

Insieme a sostegno: Secondo lei come è stato possibile che la signora arrivasse ad un tale stato di abbandono?

Caterina: In questi casi si rileva l'importanza del ruolo di un amministratore di sostegno che, senza mai sostituirsi ai servizi competenti, si occupa di tutelare e sostenere la qualità della vita delle persone. Nel caso della signora in questione purtroppo il Cps di zona, contattato da me successivamente, che pur era già a conoscenza della situazione anche se in modo sommario, non era stato in grado di prendere in carico la signora anche sostenendo che, vista l'età anziana, il caso fosse di competenza di un altro servizio che a sua volta sosteneva al contrario la competenza del Cps.
Senza il sostegno di un Ads che mediasse e la facilitasse nell'accesso ai servizi, la signora si era trovata completamente sola e abbandonata.
La famiglia, inoltre, non è mai stata in grado di intervenire perché alcuni parenti soffrivano probabilmente di disturbi psichiatrici simili a quelli della signora e perché altri, senza nessun tipo di scrupolo e interessati al patrimonio, erano semplicemente in attesa del suo decesso.

Insieme a sostegno: Un caso disperato, quali altre azioni ha potuto compere come Ads?

Caterina: Ho cercato una sistemazione diversa per la signora e le cura di uno psichiatra che l'aiutasse a rimettere in ordine i pezzi confusi della sua difficile vita. In particolar modo la collaborazione con lo psichiatra per predisporre un nuovo progetto di vita insieme alla signora è stata di fondamentale importanza.
Dopo un periodo ospite di una famiglia che si era offerta di accoglierla e che purtroppo ancora una volta si era rivelata come l'ennesima esperienza negativa visto che anche in questo caso l'obiettivo era impadronirsi del patrimonio della signora, su mia proposta e per volontà del Tribunale di Milano fu possibile far ristrutturare il suo appartamento dove la signora è tornata a vivere in compagnia di una badante.
Una simile vicenda nella Milano "bene" sembrerebbe assurda e inimmaginabile e sarebbe stata destinata a rimanere sconosciuta se non ci fosse la figura dell'Ads, che ha ruolo ed i poteri idonei per occuparsene e per trovare soluzioni diverse e adeguate.
L'amministratore di sostegno da solo non basta perché è necessario un sistema di servizi sociali e socio-sanitari nel quale la sua azione si incardini per garantire al beneficiario una progettazione di vita nuova che per tutti è un diritto. 

 
ASSOCIAZIONE PORTE SEMPRE APERTE ODV DI GARBAGNATE - PER UNA NUOVA CULTURA DEI DIRITTI DI CREMONA ONLUS - AUXILIA ODV DI MANTOVA – ADS DEL LODIGIANO DI LODI –  LIBERI LEGAMI BERGAMO -  LEDHA MILANO - ADS BRESCIA – INSIEME SI FA DI ROZZANO – UNA RETE DI SOSTEGNO ALLA FRAGILITÀ DI LECCO - VICINI ALLA PERSONA APS COMO -  FIANCO A FIANCO DI MONZA E BRIANZA


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